Il Castello Monforte è il monumento più importante della città di Campobasso (Molise) che il nome dal conte Nicola II Monforte, dei Monforte-Gambatesa, che lo restaurò in seguito al terremoto del 1456 nel 1458.
Il catello come molti del suo genere è posto in cima ad un monte si presenta come un massiccio quadrilatero con ingresso principale, ora non più utilizzato, rivolto verso la città sottostante e con piccole tracce dell' esistenza di un ponte levatoio. Alla sommità delle mura vi è una lunga sequenza di statue di merli guelfi.
Salendo una piccola gradinata all' interno del castello si arriva sulla terrazza dalla quale si ammira un panorama ampio e suggestivo.
Interessanti sono i sotterranei del castello, che coprono un'area pari a quella in superficie, ora utilizzati come cisterne d' acqua per l' acquedotto civico e le segrate un tempo utilizzate come prigioni.
Leggende
- Per alcuni secoli uno dei locali delle segrete è stato considerato la stanza delle torture. Una popolare credenza dice che da qui parta un passaggio segreto, oggi murato, che scendendo lungo il fianco della collina portasse fin fuori il borgo, a Porta Sant'Antonio Abate.
- Un'altra credenza afferma che passando per una porticina posta sul lato nord del castello si potesse accedere ad un secondo passaggio segreto, anche questo oggi inagibile, che correndo in direzione opposta al primo raggiungesse in superficie, dopo alcuni chilometri, la collina di San Giovanni in Golfo, oggi nel quartiere Campobasso Nord, area tra l'altro identificata da alcuni studiosi come possibile sede di un perduto insediamento romano. Oggi su questa collina vi è una chiesetta consacrata a San Giovannello e circondata da una fitta pineta.
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